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Casa dello scrittore Guglielmo Petroni, autore del libro “Il mondo è una prigione” che racconta racconta i trentatré giorni di prigionia trascorsi a Roma nelle mani degli aguzzini nazifascisti tra il 3 maggio e il 4 giugno 1944 e il suo viaggio di ritorno a Lucca, attraverso un’ Italia devastata dalla guerra.
In Via del Panificio, a pochi passi da Sant’Agostino, il convento delle torture, ha abitato Guglielmo Petroni poeta, scrittore. Nel 1938 lo scrittore Curzio Malaparte lo invita a Roma per dirigere la rivista “Prospettive”. Entrato in contatto con gli ambienti antifascisti, Petroni prende parte alla Resistenza romana. Arrestato nella primavera del 1944, consegnato alle SS e ristretto nel carcere di via Tasso, viene torturato e condannato a morte. Trasferito al terzo braccio di Regina Coeli con l'arrivo degli Alleati a Roma, viene salvato dalla condanna a morte e può far ritorno a Lucca.
Nuovamente libero, affronta il faticosissimo viaggio verso la città natale in preda a una sorta di smarrimento esistenziale e di spaesamento. Proprio a ridosso di tale bruciante esperienza, tra il 1944 e il 1945, Petroni scrive “Il mondo è una prigione”, un libro che come pochi altri rielabora l’esperienza tragica della detenzione.
Un racconto di viaggio attraverso l’Italia devastata dalla guerra che diventa una profonda riflessione sulla vita e sulla condizione umana, quando in assenza di comprensione del prossimo e di vicinanza reciproca, non solo il carcere, bensì tutto il mondo si rivela una prigione. Annoverato tra i capolavori della letteratura resistenziale, "Il mondo è una prigione" è in realtà un classico assoluto.
Indirizzo
Via del Panificio 7, 55100 Lucca