Il Museo dell’insurrezione di Varsavia racconta la storia della più grande rivolta anti-tedesca nell’Europa occupata. Il 1° agosto 1944 quasi ventimila membri dell’Esercito Nazionale polacco attaccarono il presidio tedesco nel tentativo di liberare la capitale polacca prima dell’arrivo dell’Armata Rossa sovietica. Il museo presenta la storia della brutale occupazione tedesca della Polonia e della creazione dell’Esercito Nazionale, la più grande forza militare clandestina nell’Europa occupata. La storia dell’insurrezione venne alterata durante l’era comunista. Solo dopo la caduta del comunismo nel 1989 divenne possibile erigere un monumento dedicato all’insurrezione di Varsavia, in presenza di molti veterani dell’Esercito Nazionale.  L’esposizione interattiva e narrativa non racconta solo la storia della Polonia durante l’occupazione tedesca, ma mostra anche lo scenario più ampio dell’insurrezione. La brutalità dell’occupazione, la carcerazione e il successivo sterminio delle élite polacche e degli ebrei polacchi rafforzò la volontà della popolazione di resistere. Inoltre, c’era incertezza su cosa sarebbe successo alla Polonia dopo la guerra, con l’arrivo dell’Armata Rossa. Questo è utile al visitatore per capire perché combattenti malamente armati insorsero contro la potente Wehrmacht tedesca con scarso, se non nullo, aiuto esterno. La brutale soppressione durante 63 giorni di combattimento, nonostante innumerevoli atti di eroismo e sacrificio da parte dell’Esercito Nazionale, è probabilmente il messaggio più commovente del museo.  A parte l’esposizione, il museo ospita una biblioteca, un archivio che contiene testimonianze e registrazioni dell’insurrezione e strumenti educativi speciali.