Il Museo dello sbarco di Utah Beach, che aprì al pubblico nel 1962, fu costruito nel luogo di un baluardo tedesco che fu distrutto dalla forza di assalto americana durante il D-Day. Da quel momento, esso fu esteso e rimodernato e riaprì le porte nel 2011. Il museo include numerosi articoli di guerra americani e tedeschi sugli scontri che seguirono lo sbarco in Normandia la mattina del 6 giugno 1944 a Utah Beach. La Quarta divisione di fanteria americana e il suo Ottavo reggimento di fanteria sono esaltati, perché furono i primi a mettere piede sulla spiaggia.  Una ricostruzione di quei momenti che entrarono nella storia è stata creata attorno a un veicolo da sbarco americano. Viene data particolare attenzione al Corpo degli ingegneri americano, che ripulì la spiaggia dagli oggetti pericolosi rimasti e dalle trappole mortali collocate dalle forze tedesche.  Oggetti di guerra e foto ci ricordano che questa spiaggia ebbe un importante ruolo nella guerra di logistica. Infatti, i veicoli di sbarco, con fondo piatto, potevano essere facilmente portati a riva con la bassa marea per scaricare le merci e trasportare le truppe prima di ritornare in mare aperto con l’alta marea. Uno spazio è anche dedicato alla 101esima Divisione aviotrasportata statunitense, che liberò l’area di Sainte-Marie-du-Mont, dove si trova il museo.  Infine, il museo ospita un raro Martin B26 G ‘Marauder’, un bombardiere americano bimotore di media taglia. Questo velivolo è il pezzo principale del museo, poiché è uno dei soli sei al mondo. Esso sta a ricordare il vitale contributo delle forze aeree alleate ed è un riconoscimento alle loro vittorie durante e dopo lo sbarco di Utah Beach.