Italia
Condividi
La Sicilia non ha fatto in tempo a partecipare alla Resistenza, ma le ha dato comunque un contributo attraverso i tanti partigiani siciliani che hanno combattuto al Nord (oltre 6.000) e agli importanti comandanti che ha espresso.
Gli Alleati liberarono la Sicilia prima dell’8 settembre 1943: la regione non fu quindi coinvolta nella lotta di Resistenza.
Ci furono però forme di protesta contro i tedeschi, come la rivolta di Mascalucia, dove il 3 agosto 1943 la famiglia Amato reagì con le armi e una parte della popolazione la seguì.
La Sicilia diede un contributo alla Resistenza soprattutto attraverso i tanti siciliani che vi presero parte al Nord: soldati impossibilitati a rientrare, antifascisti e richiamati fuori sede che scelsero la renitenza, per un totale di 6.291 persone. I caduti furono più di 1000; 12 medaglie d’oro, 20 argento, 10 bronzo. Molti morirono alle Fosse Ardeatine, a Maiano Lavacchio, alla Benedicta, a Fondotoce, a Piazzale Loreto, a Bologna, a Belluno.
Tra i quasi 800 deportati, Calogero Marrone, che salvò numerosi ebrei, morì a Dachau; Vincenzo Lastrina, informatore Cln, morì a Mauthausen.
Tra i combattenti della prima ora Salvatore Bono morì a Nizza, Vincenzo Pandolfi a Roma, Salvatore Spataro a Colle San Marco.
Tra i comandanti partigiani caduti, Salvatore Auria in Romagna, i fratelli Di Dio in Ossola, Roberto Malan in Valle Pellice, Emanuele Lena nel bresciano, Angelo Aliotta nel piacentino, Giacomo di Crollalanza nel parmense, Francesco Martelli in Friuli, Eolo Boccato in Polesine, Mario Ghy a Torino. Graziella Giuffrida, catanese e maestra a Genova, venne torturata dai nazisti e gettata in una delle fosse della Rocca dei Corvi.
Tra i partigiani sopravvissuti, Pompeo Colajanni “Barbato”, comandante delle formazioni Garibaldi e protagonista della liberazione di Torino. Mondovì fu liberata dai partigiani comandati da Luigi Scimè. Gino Cortese “IIio” fu commissario politico della 47a Garibaldi nel parmense; Gaspare Morello presidente del Cln di Fermo. Il primo prefetto della Milano liberata fu Riccardo Lombardi di Enna; Girolamo Li Causi, membro del Clnai e promotore degli scioperi milanesi del '44, tornò in Sicilia, dove divenne il primo segretario del Pci postbellico. Tra coloro che proseguirono la carriera politica nel dopoguerra, Filippo Rizza, sindaco di Modica, e Salvatore Di Benedetto, sindaco di Raffadali.
Recentemente sono state recuperate vicende minori, ma significative, come quella di Giuseppe Chillemi, ucciso nelle Marche nel luglio 1944.