Italia
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Quella in Sicilia del 10 luglio 1943 è la prima grande operazione di sbarco alleata sul suolo europeo; e per concentrazione nel tempo e nello spazio il più importante per uomini e mezzi coinvolti. Per i vertici militari e gli apparati logistici, ma anche per molti uomini, si tratta di una prova generale per lo sbarco in Normandia del 1944. La Sicilia viene conquistata in poco più di un mese, innescando anche la caduta del regime fascista in Italia. Ma rispetto ai piani previsti da Montgomery ci sono molte più perdite e i tedeschi riescono a evacuare la maggior parte delle loro truppe sul continente.
Nella notte tra il 9 e 10 luglio 1943 gli Alleati sbarcano sulla costa sudorientale della Sicilia con oltre 160.000 uomini. I britannici (con il sostegno dei canadesi) risalgono la costa orientale, liberando rapidamente Siracusa e Augusta poi combattendo sulla piana di Catania. Gli americani si muovono invece verso nord nel cuore dell’isola, giungendo a Agrigento il 16 luglio, a Enna il 20 e a Palermo il 22. I combattimenti più duri si verificano a Gela e a Troina.
I tedeschi prendono in mano la difesa dell’isola sottraendola agli italiani e grazie ai rinforzi ricevuti riescono a stabilire una solida linea difensiva sotto l’Etna. All’inizio di agosto decidono di ritirarsi e predispongono un piano di evacuazione ordinata che viene completato a metà mese.
Il 17 li alleati entrano a Messina. La conquista della Sicilia è stata rapida e ha indotto la caduta del regime fascista (il 25 luglio infatti il re sostituisce e arresta Mussolini). Ma è costata oltre 30.000 perdite e nonostante la netta superiorità non è riuscita a eliminare la forza di occupazione tedesca. Importante è stato il ruolo dei soldati italoamericani; mentre il coinvolgimento diretto della mafia è un mito privo di fondamento.
In questo mese e mezzo la popolazione siciliana ha dovuto subire pesanti bombardamenti, sopratturtto a Palermo e ha visto consumarsi gravi stragi di civili da parte dei tedesci in ritirata, come a Castiglione. Ma crimini di guerra sono commessi anche delle truppe americane, ad esempio a Biscari. Nel complesso tuttavia gli alleati sono accolti come liberatori dalla guerra, da fascismo e dalla fame.
Dopo la liberazione il governo militare alleato gestisce l’emergenza e predispone l’epurazione. Il movimento separatista guadagna consensi ma viene contenuto; e dopo la fine della guerra si impianta un sistema di autonomia regionale.
Lo sbarco è stato rappresentato in diverse opere artistiche, letterarie e cinematorafiche; tutto il mondo conosce le fotografie scattate da Robert Capa.
Sul territorio restano diverse rovine delle difese militari; e sono stati inaugurati in seguito monumenti e lapidi a ricordo dei principali episodi dello sbarco e della campagna.
Esistono anche importanti musei sul tema, tra i quali si distingue il Museo dello sbarco di Catania.