Durante laSeconda guerra mondiale, Sonya D'Artois, nata Sonya Butt, si unì allo Special Operations Executive (SOE) britannico. Pochi giorni prima dello sbarco in Normandia, si paracadutò in Francia nell'ambito di una missione audace e piena di rischi. Il suo atterraggio vicino a Le Mans non andò come previsto: rimase ferita nel lancio, il suo equipaggiamento fu intercettato e il suo primo contatto con la Resistenza fu ucciso. Nonostante questi inconvenienti, D'Artois dimostrò una notevole intraprendenza, adattandosi rapidamente e portando a termine missioni di sabotaggio e trasmettendo informazioni vitali agli Alleati.

Nonostantefosse inizialmente considerata troppo sicura di sé ed emotiva dai suoi istruttori, che erano scettici nei confronti delle donne in ruoli di combattimento, i rapporti sul campo della D'Artois rivelarono i suoi veri punti di forza. Il suo coraggio, la sua determinazione e la sua capacità di muoversi sul terreno pericoloso e imprevedibile della Resistenza le valsero rapidamente il rispetto. Contribuì in modo significativo a sconvolgere l'occupazione tedesca e a prevenire i loro sforzi per sradicare la rete di resistenza francese.

Inun'epoca in cui le donne erano per lo più escluse da ruoli di combattimento diretto, il lavoro della D'Artois fu eccezionale, riflettendo sia la sua resilienza personale che i ruoli mutevoli assunti dalle donne durante la guerra. Delle 50 donne inviate dal SOE in Francia, tredici furono catturate e uccise, sottolineando l'alta posta in gioco affrontata da questi coraggiosi agenti.

Tra lesue missioni ad alto rischio, la D'Artois visse anche una storia d'amore. Incontrò il canadese Guy D'Artois durante l'addestramento con il paracadute e i due si innamorarono fin dall'inizio. Si sposarono in Inghilterra prima di partire per le rispettive missioni. Dopo la guerra, si stabilirono a Montreal, dove costruirono una vita insieme e crebbero sei figli. D'Artois ha raccontato il suo passaggio dagli ordigni esplosivi al latte in polvere, mostrando il suo umorismo e la sua capacità di adattamento alla vita civile dopo la guerra.