Percorso a tema

La Linea Gustav: L'Italia divisa in due tra l'Adriatico e il Tirreno

Italia

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Tipo

Camminata

Distanza

165.28 km

Il percorso consente di conoscere e visitare I luoghi più significative dei combattimenti avvenuti sulla Linea Gustav, tra il gennaio ed il Maggio 1944. Sono luoghi pieni di storie di Soldati e di civili che hanno vissuto le indicibili sofferenze dei combattimenti per la liberazione dell’Italia, nel lungo e freddo in inverno del 1943/44.

Un crogiuolo di tantissime nazioni che da ogni parte del mondo vennero a combattere e morire in Italia per la nostra libertà. Il percorso oltre a consentire di conoscere gli eventi storici, cerca di comprendere quali fossero le motivazioni e le ragioni di tali combattenti alleati e le grandi sofferenze patite dalla popolazioni civili: strette tra due fuochi, I bombardamenti alleati e le violenze dei Tedeschi; infine le violenze ad opera delle truppe coloniali francesi.

I Tedeschi, dopo aver perso la Sicilia e con l’avanzata alleata dal sud dell’Italia, decidono di difendere il territorio metro per metro; dopo lo sbarco di Salerno del 9 settembre 1943, dopo l’Armistizio annunciato il giorno 8, costruiscono la linea difensiva più potente chiamandola “Linea Gustav”. Per consentire la sua realizzazione vengono attuate altre line defensive per rallentare l’avanzata alleata: la linea difensiva viene posta nella parte più stretta e montuosa dello stivale, tra Ortona sul mar Adriatico e Minturno sul Mar Tirreno: sfrutta le difese naturali consistenti nei monti Appennini, la presenza di tanti fiumi e altre difese che consentono a chi si difende di avere un vantaggio importante su chi attacca.

Centrale in questa linea difensiva è Cassino e il suo monte con all’apice il millenario Monastero Benedettino: questo luogo è importante perchè qui passa la Via Casilina, la Strada 6, unica presente percorribile con I mezzi meccanizzati per andare verso nord, inoltre domina la Valle del Liri, che con la sua ampiezza di circa 8/10 chilometri, costiuisce l’unico posto pianeggiante della linea difensiva tedesca. L’obiettivo è arrivare il prima possible a Roma, ma diventerà per molto tempo un miraggio, neanche lo sbarco di Anzio del 22 gennaio 1944 riuscirà ad infrangere tale difesa. Le unità tedesche, inferiori in numero rispetto agli alleati, sia in termini di uomini e di mezzi, sono trincerate dietro I fiumi Rapido, Gari e Garigliano, dietro le alte colline che dominano la valle, in postazioni sicure dal tiro di artiglieria alleato. La V Armata americana, che comanda il settore, con il Generale Mark Clark al suo commando, dispone di un crogiuolo di nazionalità, che si alterneranno negli attacchi contro la linea tedesca. Gli alleati cercano di sfruttare la totale superiorità aerea, con molti bombardamenti verso I posti di interesse militare, ma certamente I due episodi più conosciuti e drammatici sono il bombardamento dell’Abbazia di Montecassino il 15 febbraio 1944, ed un mese più tardi della città di Cassino: entrambe saranno spazzate via. Ma ciò non riesce ad aiutare gli alleati ad infrangere la linea Gustav, ed anzi tali distruzioni, oltre le gravi perdite di civili e la distruzione di luoghi storici inestimabili, si risolvono in un vantaggio per I Tedeschi difensori.

Americani, Neozelandesi, Britannici, Canadesi, Indiani, Nepalesi, Francesi, Marocchini, Tunisini, Algerini, Polacchi…ed altri ancora si spenderanno in 4 battaglie prima di riuscire a sfondare la Linea Gustav, che viene considerate infranta il 18 maggio 1944 quando I Soldati polacchi del II Corpo al commando del Generale W. Anders entrano nelle rovine dell’Abbazia e vi piantano la loro bandiera e quella Britannica.

In questo scenario apocalittico, fatto di morte e distruzione, la tragedia dei civili, che rifugiati in montagna, in ripari improvvisati, sono privi di tutto, con il pericolo di venire bombardati dagli alleati, I cui obiettivi militari sono loro vicino, e le gravi violenze perpetrate dai Soldati Tedeschi: non esiste paese della Linea Gustav che non abbia avuto lutti per le stragi compiute dai Tedeschi. Infine I civili che si trovavano nella zona in cui a Maggio 1944 avanzavano le truppe coloniali francesi, il dramma delle cd “Marocchinate”, raccontate da Moravia nel suo libro e riportate nel Famoso film di De Sica. Alla fine la via per Roma è aperta, ma il territorio è devastato completamente, con lutti indicibili per le perdite tra I Soldati alleati, testimoniate dai Cimiteri di Guerra presenti, e tra la popolazione civile.

Il percorso serve ad immergere il visitatore in questa storia ed a farne partecipe.

Siti e storie lungo il percorso